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22 febbraio, Napoli – tavola rotonda sul transfert

L’ALI-Napoli ha organizzato una tavola rotonda su Il Transfert, coordinata da Mario Bottone, ospiti: Mariella Ciambelli (SIPP), Gianni de Renzis (SPI), Riccardo Galiani (SPI) il giorno 22 febbraio 2014. loc transfert 2014

dove: Napoli, piazza Nilo 7

quando: sabato 22 febbraio dalle 10 alle 18.

costo: 10 euro, gratuito per gli iscritti

ALI-Napoli: seminario Dall’amore di transfert al desiderio dell’analista

 

L’Associazione Lacaniana di Napoli

 

presenta il ciclo di seminari 8 ottobre 2013 – 27 maggio 2014

DALL’AMORE DI TRANSFERT

AL  DESIDERIO DELL’ANALISTA

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  a cura di

 Rossella Armellino, Mario Bottone, Amalia Mele, Rosanna Petrillo

 Anna Grazia Ricca, Gaetano Romagnuolo

  con la partecipazione di

 J. Adam. J. Cacho, M. Ciambelli,

G. de Renzis, M. Drazien, R. Galiani,

 L. Izcovich, B. Moroncini,

F. Napolitano, F. Tarallo

dove: sala Hde, p.zza Nilo 7, 80135 Napoli

costo: euro 150

scarica il programma:calendario ALdN 2013-14

 Info: cell. 333-7069290

 associazione.lacaniana@gmail.com

Ascoltando le sue pazienti isteriche, e facendo tesoro di quanto era accaduto al suo amico Breuer con Anna O., Freud afferma che nulla permette di negare che lo stato amoroso che appare nel corso della cura sia un amore autentico.  Nella relazione che s’instaura con l’analista, l’analizzante cercando nell’altro ciò che gli manca, e articolando ciò nella domanda di cura, mette in atto uno spostamento (Übertragung) sulla persona dell’analista di ciò che riguarda la sua storia e dei sentimenti di amore ed odio.

Ne L’interpretazione dei sogni, come anche nella Psicopatologia della vita quotidiana e ne Il motto di spirito nei suoi rapporti con l’inconscio,  Freud aveva parlato dei meccanismi dell’inconscio in termini di  Übertragung o transfert, lo stesso termine «che più tardi – afferma Lacan – darà il nome alla molla operante del legame intersoggettivo tra analizzato e analista[1]».

Freud, però, non stabilisce un legame fra l’amore di transfert e il dispositivo della cura analitica, è Lacan a evidenziare come la relazione analitica s’instaura a partire dalla domanda, ponendo così il transfert dal lato del sapere, della produzione del sapere inconscio,  a cui l’amore fa apertura ed ostacolo al tempo stesso.

Nel seminario VIII Il transfert, “nella sua disparità soggettiva, nella sua pretesa situazione, nelle sue escursioni tecniche” Lacan, attraversando i testi freudiani e post-freudiani, come pure un classico della filosofia Il simposio di Platone, esamina la relazione analitica come relazione che mette in gioco una posizione di asimmetria fra i due partecipanti, in cui l’analista è sostenuto da un desiderio che fa sì che il lavoro sull’inconscio non si areni sul piano dell’amore, ma porti il soggetto analizzante aldilà della domanda d’amore, verso quell’oggetto “agalmatico” che Alcibiade suppone sia in possesso di colui che detiene il sapere e che è causa del desiderio e oggetto, da sempre perduto, a cui mira il desiderio.


[1] J.Lacan, “L’istanza della lettera o la ragione dopo Freud” (1957), in Scritti, Einaudi, 1974, p.489.

 

Transfert, oggetto a, identificazione

Jean-Paul Hiltenbrand
Concetti fondamentali della psicoanalisi -1
Prefazione di Marisa Fiumanò
A cura di Marisa Fiumanò e Alessandro Bertoloni

Il transfert, l’oggetto a causa del desiderio, l’identificazione. Sono i nodi a partire dai quali Jean-Paul Hiltenbrand tesse una storia dei fondamenti della psicoanalisi: la loro genesi ed evoluzione, la loro applicazione nella pratica analitica, i problemi insoluti e gli interrogativi che ancora oggi essi pongono.
Pensati per iniziare alla clinica gli operatori della salute mentale, i tre seminari che questo volume raccoglie esplorano l’analisi come esperienza di desiderio e di amore, l’eccezionalità del femminile, enigmatico ma indagabile, il rapporto tra psicoanalisi e fenomeni sociali contemporanei (la crescita dell’individualismo, il declino delle istituzioni, Internet, l’affermarsi di un sempre più forte bisogno di appartenenza…).
Grazie al talento clinico, alla singolarità dello stile, all’ampia cultura extra-analitica dell’autore, la psicoanalisi è presentata come una disciplina viva, plasmata dalla lingua, dal sociale, dalle mutazioni storiche.

“Hiltenbrand affronta i concetti fondamentali secondo lo stile del discorso analitico: apre alle aporie, mostra i buchi di sapere, le contraddizioni nella dottrina, disegna la storia travagliata della messa a punto dei concetti, ricorda le incomprensioni fra analisti, le loro difficoltà, le devianze rispetto a Freud e a Lacan.”
dalla prefazione di Marisa Fiumanò

Jean-Paul Hiltenbrand è psichiatra e psicoanalista a Grenoble, membro ed ex presidente dell’Association Lacanienne Internationale, fondatore dell’École Rhône-Alpes d’Études Freudiennes et Lacaniennes.
Di Jean-Paul Hiltenbrand, et.al./edizioni ha pubblicato alcuni saggi contenuti in Disagio nella modernità (2010).

 

 

 

 

 

ven. 14 – dom.16 ottobre – Parigi giornate di studio su: Condizioni, poste in gioco e attualità della questione del transfert nelle psicosi.

Responsabili delle giornate : Etienne Oldenhove, Louis Sciara                              
sede: Paris Espace Reuilly, 21 rue Hénard – 75012 (France)
venerdì 14 ottobre dalle 20.00 alle 22.00
sabato 15 e domenica 16 ottobre dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30

Queste giornate mirano a tentare di testimoniare il lavoro che facciamo da tempo coi nostri pazienti psicotici, avvertiti – almeno lo speriamo – dalla nostra formazione di psicanalisti.

Freud non era ottimista circa le possibilità terapeutiche della psicoanalisi con i pazienti psicotici, poiché sosteneva l’assenza di transfert a causa di un ritiro narcisistico che ostacola qualsiasi investimento d’oggetto. È anche vero che aveva poca esperienza personale in questo campo.

La pratica con questi pazienti ci insegna che non è così. Vi è anche molto spesso troppa consistenza nel dispiegamento di questo transfert, che obbedisce ad una logica fondamentalmente eterogenea a quella delle nevrosi (nessun soggetto supposto sapere, una certa automaticità linguistica, un’esclusione dal luogo dell’Altro, un’assenza di disparità dei posti …) che mette il medico in dovere di raccapezzarsi. Leggi il resto di questo articolo »

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