8-9 aprile, Milano – J.- P. HILTENBRAND su L’INIBIZIONE
Seminario annuale di
Jean-Paul HILTENBRAND
sui concetti fondamentali della psicanalisi
L’INIBIZIONE
Vi sono persone piene d’iniziativa, di progetti, con una grande creatività, colmi di desiderio e di slancio, che non si fermano di fronte a nulla. Costoro non vivono grandi difficoltà nella propria vita, anche se possono incontrare un analista per qualche disagio, a volte anche serio, oppure per qualche esitazione momentanea. Il loro transfert è forte. Sono ben radicati nella propria esistenza.Altri invece vengono in analisi perché vivono in un continuo tormento di cui non conoscono le cause, generano da se stessi i propri malesseri, non riescono mai a prendere decisioni, s’impegnano moltissimo, faticano e non combinano nulla per restare, alla fine, in una gran confusione. Costoro vivono nel terrore delle conseguenze dei loro atti, fossero anche i più legittimi, e sono continuamente minacciati dalla paura di non piacere. Si nutrono della ricerca d’amore e di riconoscimento. Il loro coraggio è l’immobilismo, a qualunque costo.
A questo proposito gli analisti utilizzano il termine di inibizione, termine che Freud ha caratterizzato come un arresto che si manifesta a livello del corpo e della funzione dell’Io, e lo motivano con cause diverse.
(Jean-Paul Hiltenbrand, Inibizione e narcisismo, «La clinique lacanienne», n. 26, p. 53, adatt. e trad. di Alessandro Bertoloni)
J.-P. Hiltenbrand psichiatra e psicanalista a Grenoble, è membro ed ex presidente dell’Association Lacanienne Internationale, fondatore dell’ALI Rhône-Alpes; ha pubblicato tra l’altro Insatisfaction dans le lien social (Erès, 2005), Conférences de Chambéry 1995-2007 e Transfert, oggetto a, identificazione. Concetti fondamentali della psicoanalisi – 1 (et/al edizioni, Milano 2013)
quando: venerdì 8 aprile 2016 ore 17.30-19.30
sabato 9 aprile 2016 ore 9.30-12.30 e 14.30-16.30
dove: piazza Aspromonte 13, Milano