Elogio di Giorgio Cacho
Quando è andato via da Roma avevo appena iniziato a fare l’analista. Mi aveva inviato alcuni dei suoi pazienti, sicuro, diceva, che avrei saputo ascoltarli. Allora erano vive Muriel Drazien e Paola Carola, entrambe sue care amiche. A quest’ultima, Paola, Giorgio fu molto vicino una volta che furono entrambi a Parigi. Giorgio era andato via da Roma per la sua analisi, credo. Di lui mi restano i ricordi romani, le cene a Trastevere, la generosa allegria con cui ci sosteneva tutte, anche se ognuna di noi viveva tempi diversi della propria traiettoria di vita e di formazione. Giorgio era di formazione gesuita, colto e rigoroso come solo un gesuita sa essere; spirito acuto e sottile ma disponibile alla risata, all’allegria e alla vita. Così lo ricordo, così mi piace ricordarlo.
Marisa Fiumanò, 10 maggio 2023