Dibattiti

A proposito del matrimonio gay

Il dibattito pubblico sembra confuso, giusto effetto di una domanda mal posta.
Si può introdurre qualcos’altro?
Osserviamo che il matrimonio è un istitutuzione antropologico, universale dunque, le cui cerimonie religiose o civili marcano solo il riconoscimento sociale.
Il matrimonio come istituzione organizza tra le comunità umane lo scambio delle donne. È in modo abusivo che si evoca a questo proposito “l’interdetto” dell’incesto in quanto non è formulato da nessuna parte, ma interpretato a partire da un reale che lega la perennità del desiderio sessuale al rapporto con l’alterità.

Quest’apparente necessità sarebbe tolta dall’omosessualità che testimonia di un interesse particolare per lo stesso (cosa che è già all’opera in Platone), al punto che la forza del dispositivo è tale che esso sostituisce regolarmente all’identità del sesso dei partner un’alterità dei posti, apparentemente inevitabili. Se questo è il caso, l’identità sessuale del partner non diventa un problema indifferente? Questo problema trova posto in una “teorizzazione” che da Deleuze considera il corpo come un organismo alla ricerca nell’ambiente di una soddisfazione indipendente dal sesso legata a questo corpo come a quello del partner.
La fantasia – non si può nemmeno più dire il fantasma – vince così sull’anatomia e le prescrizioni simboliche ad essi connessi. Due punti restano allora sospesi in questa promessa.
1) Un rapporto che non è più mediato dal gusto dei partner, senza riferimento terzo, porta necessariamente al culto del dominante/dominato, un rapporto di controllo reciproco che non ha altro senso che quello di compiersi.
2) La messa in discussione, con il matrimonio gay, di un istituzione antropologica problematizza la natura della specificità dell’uomo nel regno animale. Sappiamo che per i ricercatori del campo delle cosiddette neuroscienze, non c’è. Ne resterà una per i nostri politici?

 Charles Melman

 

 

In risposta all’articolo “L’autismo dei lacaniani” di G. Corbellini

Pubblichiamo, qui di seguito, la versione integrale della lettera inviata dall’ALI-in-Italia al Direttore del Sole24ore, in risposta all’articolo del 12 febbraio 2012 di Gilberto Corbellini

Gentile Direttore,

con riferimento all’articolo a firma del prof. Gilberto Corbellini, pubblicato dal suo giornale in data 12.02.2012, in cui con toni molto virulenti si denuncia la “perniciosa influenza, culturale e politica, della psicoanalisi” e “in modo particolare, Leggi il resto di questo articolo »

Autismo e psicanalisi messa in questione

Dal 26 gennaio in Italia l’Istituto Superiore della Sanità ha presentato le nuove linee guida sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti in cui si fa esplicito riferimento all’esclusione della psicanalisi fra i trattamenti terapeutici efficaci. A tale documento è stato opposto una petizione sostenuta da diverse associazioni psicanalitiche, oltre che alcuni deputati a difesa delle cure analitiche dei bambini autistici.

Tale polemica, che ora tocca anche il nostro Paese, è scoppiata in Francia dove da tempo è in atto una campagna denigratoria a danno della psicanalisi.

Pubblichiamo qui di seguito l’editoriale dell’ALI che il dott. Charles Melman ha pubblicato il 13 febbraio 2012 indirizzandolo al deputato francese che si è fatto promotore dell’esclusione della psicanalisi dai trattamenti previsti per la cura dei soggetti autistici e che come soci dell’ALI-in-Italia sottoscriviamo. 

 

Al deputato Fasquelle

Signor deputato,
Lei ha appena depositato un disegno di legge mirante a “fermare la pratica psicoanalitica nell’accompagnamento delle persone autistiche, la generalizzazione dei metodi educativi e comportamentali e la ricollocazione di tutti i finanziamenti esistenti riguardanti questi metodi.”
Noi non possiamo che accogliere con favore l’interesse che mostra alle osservazioni rivolte a lei da associazioni di genitori di autistici ostili alla ricerca di fattori psicogenetici. Il suo progetto pone tuttavia due problemi, l’uno di fatto, l’altro di fondo.
Infatti, la generalizzazione attuale del comportamentismo grazie all’autorità di funzionari universitari ha già respinto dai luoghi di cura molti psicoanalisti. Così il vostro progetto non può avere grande effetto su questo terreno. Come aneddoto vorrei dirvi che ho fondato con alcuni colleghi altamente qualificati un’associazione chiamata Préaut e dedicato alla prevenzione dell’autismo infantile. Il suo scopo era quello di informare il corpo dei pediatri su tre semplici segni che potrebbero far loro rilevare precocemente l’ingresso del bambino nell’autismo. Un’indagine epidemiologica avrebbe permesso di verificare statisticamente se, come si è visto spesso, un intervento psicologico fatto prima dei 18 mesi permette di arrestare il processo.
Anche se richiede pochi mezzi finanziari e non può essere negato l’approccio scientifico (oggettivato da filmati), questo ha trovato un terreno occupato da interessi baronali, ideologici, finanziari con i laboratori, che non erano pronti a lasciargli alcuno spazio. Senza dubbio occorrerà che un progetto del genere ci ritorni dal mondo anglosassone perché sia ammesso dalle nostre riviste specializzate.
La seconda osservazione riguarda la sostanza. Non è certo che la nostra rappresentanza politica abbia il diritto di decidere sulle prescrizioni psichiatriche. Formularlo così ricorda che gli interventi politici in questo settore sono stati raramente felici e che una psichiatria di Stato può essere peggio di quello che vorrebbe riparare.
Resto a Sua disposizione nel caso in cui desiderasse ulteriori informazioni.
Cordiali saluti,
Charles Melman

3 novembre, h.9.30 – Comunicare Lacan – Lecce

L’Università di Lecce ha organizzato un convegno su L’attualità del pensiero lacaniano per le scienze sociali con la collaborazione della dott.ssa Marisa Fiumanò (psicanalista ALI) che parteciperà con un suo intervento. Leggi il resto di questo articolo »

Fabrizio Gambini – Considerazioni psicoanalitiche attorno all’idea di coppia e di famiglia

Fabrizio Gambini

Sparta incontra Orwell.

Considerazioni psicoanalitiche attorno all’idea di coppia e di famiglia.

 

Questo testo è stato elaborato in occasione di una serie di tre incontri, coordinati da Marisa Fiumanò e organizzati dalla sede di Milano dell’Associazione lacaniana internazionale presso la Casa della Cultura della stessa città. Leggi il resto di questo articolo »

Janja Jerkov – Lettera a Dino Messina

risposta all’articolo «Giù dal lettino. La “società dei narcisi” teme l’analisi classica» pubblicato sul “Corriere della sera” del 13\02\2011

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