29-30 maggio, Milano – Jean-Paul Hiltenbrand: I NOMI DEL PADRE
«La psicoanalisi ci ha rivelato che l’animale totemico è realmente il sostituto del padre, col che si accorderebbe bene la contraddizione secondo la quale la sua uccisione è proibita in ogni altro caso eppure diventa l’occasione festosa; si accorda il fatto che si uccida l’animale e pure se ne compianga la morte.»
(S. Freud, Totem e tabù, cap. IV)
«Dopo tutto, perché non vedere il padre dell’omicidio primitivo come un orangotango? […] nel sacrificio di Abramo, ciò che è sacrificato è effettivamente il padre, che non è altro che un ariete. Come in ogni lignaggio umano che si rispetti, la sua discendenza mitica è animale. Così che, in fin dei conti, come vi ho detto l’altro giorno a proposito della funzione della caccia presso l’uomo, è proprio di questo che si tratta. Non mi sono molto dilungato. Certo, avrei potuto dirvi di più sul fatto che il cacciatore ama la propria preda. Così i figli dell’evento detto primordiale nella mitologia freudiana hanno ucciso il padre, come quelli di cui vedete le tracce sulle grotte di Lascaux, l’hanno ucciso, Dio mio, perché l’amavano, ma certo!»
(J. Lacan, Le savoir du psychanalyste, lezione del 1° giugno 1972)
Il padre, ci dicono Freud e Lacan, è una funzione, non necessariamente incarnata da un padre reale. È piuttosto un luogo di referenza fallica che Lacan chiama Nome del padre. Questo significante, proposto fin dall’inizio del suo insegnamento, subisce nel tempo evoluzioni e modifiche. Nel 1963, declinato al plurale, diventa: I nomi del padre, titolo del seminario di un’unica lezione interrotto a causa dell’esclusione di Lacan dalla lista degli analisti didatti dell’Internazionale di psicanalisi (IPA). Lacan la considera una censura della sua teoria del Nome del padre con cui rimetteva in questione l’edipo freudiano. Dieci anni dopo, col seminario Les non-dupes errent, giocato sull’omofonia in lingua francese con Les noms du père, Lacan riprenderà esplicitamente il tema, con l’aggiunta di importanti novità: se nel 1963 assegnava la funzione della “metafora paterna” al registro simbolico, nel 1974 tutti e tre i registri – reale, simbolico, immaginario – possono funzionare da Nomi del padre.
Jean-Paul Hiltenbrand, psichiatra e psicanalista a Grenoble, fondatore dell’Association lacanienne internationale Rhône-Alpes dell’Ali, ha affrontato il tema «I Nomi del padre» più volte nei suoi scritti, nelle conferenze e nei seminari, fornendo sempre letture e prospettive inedite. I seminari che tiene annualmente sono pubblicati in francese dalle edizioni dell’Association lacanienne internationale Rhône-Alpes.
I primi tre anni di seminari tenuti a Milano sono pubblicati in , a cura di Marisa Fiumanò e Alessandro Bertoloni (et/al edizioni, Milano 2013). È in preparazione il secondo voume. Questo è il settimo anno del suo seminario milanese.
Per iscriversi si prega di inviare una mail a infofreudlab@gmail.com oppure telefonare al 347 8445889 Quota di iscrizione: 50 € – giovani e studenti 30 €
Giovedì, 29 maggio dalle 17 alle 19.30 e venerdì 30 maggio dalle 9 alle 12,30 e dalle 14 alle 17,30 in P.zza Aspromonte, 13 – Milano