Jean Paul Hiltenbrand La rimozione e il sessuale
Il mio intento non è solo quello di descrivervi come Freud nel 1915 ha trattato la questione della rimozione. Cerco di tracciare per voi le vie metaforiche e metonimiche per aprire alla questione nella nostra modernità, permetterci forse di darne qualche linea di lettura e indicare i cambiamenti legati alla nostra cultura.
Nel primo incontro che abbiamo avuto questo venerdì avevo presentato molto rapidamente la rimozione, quella della nostra vita culturale. Vi avevo mostrato l’apparente paradosso della liberazione dei nostri costumi sessuali e della legge sulle molestie sessuali. Si direbbe che evolviamo verso una maggiore libertà, ed ecco una legge che ci impedisce di esercitarla e quindi ci obbliga a rimuovere ; questa legge incoraggia la rimozione.
Non critico questa legge, semplicemente segnalo il paradosso. Ebbene questa legge mostra indirettamente che la rimozione prosegue ma con altre modalità . In verità si tratta della rimozione del nostro desiderio sessuale. Se ad esempio voglio fare delle proposte alla mia segretaria nel luogo di lavoro bisogna che faccia un esercizio di alta negoziazione.
Questa legge ci mostra dunque senplicemente che la rimozione funziona in un altro modo e che perciò dobbiamo porci la questione della versione moderna della rimozione : posso fare quello che voglio, acquistare materiale in un sexi shop, apparentemente la mia sessualità è libera.
Possiamo dire che la modernità è caratterizzata dal declino del Nome del Padre, vale a dire che non c’è più Padre-padrone, è stato molto detto e su questo non c’è più mistero, ma ciò che è dimenticato a proposito del cosiddetto « declino del Nome del Padre », è che c’è anche declino della funzione fallica. Come si sente dire spesso : « non ci sono più uomini », vale a dire che non ci sono più uomini che possano testimoniare di questa logica introdotta dalla funzione falica.
C’è qui con noi il nostro amico Christian Rey, che ha organizzato recentemente un convegno sul tema dell’autorità. Vi ricordo con lui che nella modernità il significante maitre S1 non ha più posto. Tutte le ideologie organizzate da questo significante–maitre sono crollate, bisogna cambiare ideologia.
Ho nel cassetto una lettera di Lacan inviata a Serge Leclaire in cui Lacan scriveva : « Carissimo, le vieto di fare il seminario di cui Christian Simatos ( all’epoca segretario della Scuola di Lacan), mi ha informato. Lettera firmata con data. Vi rendete conto? Oggi una lettera come questa non si può più scrivere altrimenti si passa per essere un dittatore oltranzista, eccessivo. Il management moderno nelle imprese rende perfettamente conto di quest’impossibilità di affermare un’autorità senza prova e senza dimostrazione. Oggi il management utilizza la persuasione. Oppure la pressione con salari, premi etc.
Per noi è importante fare queste constatazioni e cercare di leggerne le conseguenze attraverso la rimozione.
Il declino del Nome del Padre ha prima di tutto come conseguenza la cancellazione del carattere prevalente del desiderio. Una volta bisognava sottolineare il proprio desiderio altrimenti vi si diceva che eravate inconsistenti dato che la dimensione del desiderio è costituita dalla funzione fallica. Non abbiamo più un superio paterno che ci imponga alcuni doveri come la cortesia, la gentilezza, di lavorare fino alla fine della giornata. Perché allora questa legge sulle molestie sessuali ? Perché se la sessualità era regolata dalla castrazione e se questa regolazione non funziona più perché la castrazione era legata al Nome del Padre e alla funzione fallica, se non avete più il vostro “coso”, la vostra “codina”, se questa funzione non è più importante, la vostra vita non è più dominata dalla forbice e quindi il sesso perde la sua importanza. Così avviene, ad esempio, in colui che si droga.
Se non c’è più Nome del Padre, non c’é più castrazione, non c’è più funzione fallica, non siamo più nella sessualità e a questo punto il soggetto è affidato alla sua pura genitalità, alle pulsioni non rimosse. Non è il passaggio dalla sessualità alla genitalità ma è la genitalità selvaggia.
Capite quindi la ragione di questa legge paradossale sulle molestie sessuali, quella di porre un limite a una genitalità pulsionale senza limiti. Il soggetto moderno, se non è più limitato da ciò che ho descritto, è dominato da ideali di godimento, godimenti senza limiti e immediati. Dunque c’è rimozione del sessuale, a vantaggio della genitalità. E’ quello che ci ha mostrato il Maggio ‘68 con il suo slogan « vietato vietare », la liberazione della pulsione che non è più rimossa. Allora è la sessualità che è rimossa a profitto della genitalità.
Quello che succede nella nostra cultura attuale è una proposta di genitalità senza vergogna. Lo sentiamo nella clinica dei bambini : il sessuale è rimosso ma non il genitale. Questo è legato al declino della struttura della famiglia. In Italia è meno sensibile ma in Francia si può dire che non c’è più il modello tradizionale di famiglia, le modalità di rimozione non sono più le stesse. Ci sono famiglie in cui tutti girano nudi per casa e spesso succede che la bambina ad esempio non sopporti questo modo di vivere in cui sembra che la rimozione non esista più. In questa pratica di nudismo a casa il corpo non è più sottolineato dalla differenza, vale a dire che un uomo e una donna sono la stessa cosa. Vi rendete conto ? Passeggiate nudi e non rischiate più di incontrare il desiderio dell’Altro. Ma che mondo è ?
Dunque la rimozione continua ma nel più totale totale smarrimento riguardo a ciò che concerne le strade del sessuale. I giovani non sanno più dov’è il luogo del sessuale. Nelle famiglie che circolano nude ciò che è rimosso è il luogo del sessuale perché la camera dei genitori è accessibile a tutti, non importa quando.
Trascrizione della parte finale del seminario sulla Rimozione tenuto a Milano in Casa della Cultura il 17 e 19 Maggio 2013. Non rivista dall’autore.
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