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7 giugno, Torino – Seminario annuale Le Sinthome
Seminario annuale di studio
Le Sinthome
sabato 7 giugno 2014 dalle 9,30 alle 16,30
Via Bruino 4 (piazza Bernini) – Torino
Dopo la lettura del seminario le Sinthome ci ritroviamo per una giornata di riflessione comune e di scambio. Illuminati e sconcertati dalla presentazione di Lacan del nodo borromeo e dalla sua manipolazione, dalla distinzione tra Sympthôme e Sinthome, dalla necessità o contingenza di un quarto anello per la tenuta del nodo, ci affidiamo al Reale che Lacan ci propone. Reale impensabile; se pensato, pensato a pezzi e in modo provvisorio; che non si lega a niente, ma è indispensabile alla tenuta della struttura psichica. Tanto da richiedere l’invenzione della sua scrittura.
Ci ritroviamo dunque a parlare di ciò che nel Seminario è oscuro, ci ha spinto a pensare e a ripensare alla nostra pratica della psicoanalisi. Un pensiero che appoggiamo “contro” un significante per aiutarci a pensare.
Ci ritroviamo nel modo che al momento ci sembra più vicino a ciò che forse Lacan intendeva dire quando diceva che un gruppo è Reale.
Hanno assicurato la loro partecipazione
P.C.Cathelineau, M.Darmon, Virginia Hasenbalg, M.Fiumanò, J. Jerkov, J. Marchioni Eppe, R. Miletto, F.Gambini, L. Testa.
Iscrizioni: 50€; 20€ per gli studenti. Modalità di pagamento: direttamente sul posto
Mail: info@ali-to.it ● infofreudlab@gmail.com ● lacanlab@fastwebnet.it ● associazione.lacaniana@gmail.com
Tel: 011 4340539 – 3288433634 (segreteria Ali-in-Italia /Torino)
La sessualità oggi
A.L.I. in Italia – Giornate di studio 5 APRILE 2014 Casa della Cultura Via Borgogna, 3 Milano
Da Freud a Lacan la psicanalisi ha messo la sessualità al centro dell’esperienza umana. Tuttavia nel cuore della vita psichica di ciascuno la sessualità s’inscrive sempre in modo conflittuale poiché qualcosa fa ostacolo a un soddisfacimento diretto e si manifesta come sintomo. Nel campo della relazione con l’Altro quest’ostacolo è teorizzato da Lacan come “non-rapporto sessuale”, come differenza irriducibile tra uomo e donna rispetto alle modalità di godimento e di desiderio. Vale a dire che il “reale” della differenza tra i sessi è la condizione imprescindibile per desiderare.
Oggi nel discorso dominante s’impongono gli effetti della crisi irreversibile del patriarcato, della prevalenza dell’Altro materno, della disgiunzione tra sessualità e procreazione. La cultura del consumismo e l’abbondanza di oggetti di “pronto godimento”, la ricerca di piaceri pulsionali de-sessualizzati conducono al puro godimento che non incontra più l’ostacolo del Nome-del-Padre.
In questo contesto è ancora possibile che gli uomini e le donne si incontrino e si desiderino a partire dalle loro posizioni rispettive, asimmetriche? Quali sono le forme che la sessualità e l’amore vanno assumendo oggi? Siamo inevitabilmente ridotti al “genitale” oppure persistiamo nella dimensione del “fare l’amore”, che si pone come necessaria per il parlessere?
Responsabili: Marisa Fiumanò, Janja Jerkov, Renata Miletto
Programma:
h. 9,30-10,45 | Presidente Janja Jerkov
Alessandro Bertoloni Il rifiuto della sessualità nell’isteria
Marisa Fiumanò Perché l’ingresso nella sessualità è traumatico per una donna?
Jean-Jacques Tyszler Pourquoi les avancées lacaniennes sur le féminin ne passent pas dans la culture?
pausa
h. 11-13 | Presidente Renata Miletto
Fabrizio Gambini La centralità della questione sessuale nel discorso della psicoanalisi
Janja Jerkov «Amicitia magis elucet inter aequales»
Susana Morath Sguardi in superficie
pausa
h. 14,30-16,30 | Presidente Marisa Fiumanò
Silvia Novarese Tutto per tutti
Graciela Peña Alfaro L’amore, il godimento e il desiderio ai tempi della collera
Françoise Rey Conjugalité et sexualité
pausa
h.16,45-19
Tavola rotonda 1: La sessualità in adolescenza: esperienze in istituzione
Marilena De Luca, Renata Miletto, Janine Marchioni Eppe discutono l’esperienza del Centro Giovani di Collegno e Venaria
Tavola rotonda 2: Le dipendenze e l’evitamento della sessualità
Alberto Rossetti, Paolo Scarano e Graziano Senzolo discutono con Fabrizio Gambini
È previsto un collegamento via Skype con Charles Melman sul tema: L’apprentissage du sexe
Responsabili:
Marisa Fiumanò, Janja Jerkov, Renata Miletto
Partecipano:
Alessandro Bertoloni, Marilena De Luca, Marisa Fiumanò, Fabrizio Gambini, Jania Jerkov, Janine Marchioni-Eppe, Charles Melman, Renata Miletto, Susana Morath, Silvia Novarese, Graciela Peña Alfaro, Françoise Rey, Alberto Rossetti, Graziano Senzolo,
Paolo Scarano, Jean-Jacques Tyszler
Centro giovani di Collegno e Venaria
Ingresso € 50 (studenti e fino a 35 anni € 30)
per informazioni: tel. 3478445889
Sabato 5 aprile
9,30 – 13 / 14,30 – 19,30
Documenti preparatori
Jean Paul Hiltenbrand La rimozione e il sessuale
Charles Melman – Un paio di mutande per due. L’ideale della parità nel mondo industriale.
Marisa Fiumanò – La violenza come soluzione al «non-rapporto» sessuale
Marilena De Luca – “Scegli il chirurgo plastico che abbia il tuo stesso gusto estetico”
28 – 31 agosto 2013, Parigi – Seminario d’estate
Approccio delle conseguenze teoriche, cliniche e terapeutiche, ovvero istituzionali del nodo borromeo
La casa del parlessere ha tre dimensioni: il Reale, il Simbolico, l’Immaginario. E’ una pura coincidenza se il suo spazio sensibile, il suo spazio di rappresentazione ha anch’esso tre dimensioni? Possiamo almeno dire che senza RSI, il parlessere non avrebbe la minima idea, sebbene gli sia possibile concepire spazi di dimensioni ben superiori a tre, di spazi che gli sono assolutamente inimmaginabili. Ma poi, lo spazio a tre dimensioni gli è veramente immaginabile? Ne dubitiamo, perché nella rappresentazione, la superficie a due dimensioni s’impone, “image du corps oblige”, immagine del corpo obbliga. Da qui la nostra grande difficoltà pratica nel semplice maneggiamento dei nodi borromei o altri.
Se la nostra casa ha tre dimensioni, occorre ancora supporre che le supposte consistenze che li costituiscono tengano insieme pur essendo radicalmente distinte. Altrimenti, dissociazione o omogeneizzazione, vi è l’erranza senza domicilio o lo stato d’assedio.
Perché le consistenze siano radicalmente distinte, serve che Reale, Simbolico e Immaginario siano assolutamente differenti riguardo al senso. Nessuno dei tre detiene il senso ultimo degli altri due. In altre parole, non ce n’è uno più grande degli altri. Se fosse così, per pensare come sant’Anselmo, questo «più grande» avrebbe dato prova dell’esistenza di Dio e della sua unicità. Il nodo borromeo nella sua semplicità, impone immediatamente il triplice: tre Nomi-del-Padre. Verità della Trinità che la religione ha rivelato, ma attraverso una disposizione perversa del nodo menzionato.
I devoti dell’Uno ritrovano questo «più grande» unico nel quarto che, come uno-in-più, annoda gli altri tre altrimenti scatenati.
Nel nostro Seminario d’estate, la scrittura del nodo, scrittura prima, sarà provata nelle sue conseguenze essenziali: il senso, così come l’abbiamo evocato, la scelta etica fra il nodo a tre o a quattro, la conduzione della cura e il problema della sua fine che derivano da questa scelta, la diversità delle strutture psichiche che il nodo permette, la differenza sessuale e la questione del non-rapporto sessuale che esso reinterroga, il nuovo legame sociale ivi compreso quello fra analisti che si autorizzano.
Charles Melman chiede che un tempo del Seminario d’estate sia dedicato alla questione della trasmissione della psicanalisi. Se Lacan, di fronte alla sua delusione riguardo la passe, ha potuto dire che la psicanalisi era «intrasmissibile», che occorreva che «ogni analista reinventasse il modo in cui la psicanalisi può durare», è un fatto che lui stesso ha trasmesso ciò che gli veniva da Freud e che noi dobbiamo a Melman di continuare questo compito. Ultimo lascito di Lacan, il nodo borromeo deve essere interrogato in questo senso capitale.
(traduzione della pagina web dell’ALI, Rossella Armellino)
Organizzato dall’ Association Lacanienne Internationale
Responsabili: Marc Darmon, Virginia Hasenbalg-Corabianu, Pierre-Christophe Cathelineau, Henri Cesbron Lavau
quando: da mercoledì 28 agosto 2013 a sabato 31 agosto 2013 dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30
dove: Parigi, Espace Reuilly, 21 rue Hénard – 75012 (France)
Tel. 01 42 60 14 43 mail: secretariat@freud-lacan.com
sabato 1° giugno, Torino – Giornata annuale di studio
IL NODO BORROMEO E LA SUA CLINICA
Preparazione del Seminario d’estate 2013 a Parigi
sabato 1 giugno 2013 dalle 9,30 alle 16,30
Sala degli Antichi Macelli di Po – Via Matteo Pescatore 7 – Torino
Con l’introduzione del nodo borromeo Lacan ha voluto proporre agli analisti un modo di affrontare la clinica più vicino a ciò di cui si tratta. Ancora una volta per seguire Freud, che raccomandava, nel fare teoria, di non scambiare l’impalcatura con la costruzione. E’ stata una rivoluzione di cui stentiamo a prendere la misura, ma che proprio le nuove forme del sintomo ci obbligano ad esplorare.
Cercheremo di entrare in alcune implicazioni cliniche del nodo, a partire dalla differenza tra il riferimento ad un nodo a 3 o a 4 anelli, sia nella cura che nella psicopatologia della nostra vita quotidiana, anche associativa. E ancora: con quali conseguenze le forme RSI di nominazione possono sostituire la funzione fallica come principio direttivo sia della strutturazione psichica che della direzione della cura? Come pensare i passaggi possibili nella psicosi a spazi topologici differenti, come possono esserlo i luoghi di un’allucinazione o di una metafora delirante? Inoltre, nel nodo sembra scomparire il riferimento alla differenza sessuale. Che cosa permette ancora di situarla? Infine, come un bambino, nella cura, con il suo disegno e il suo discorso impara a “fare bene il suo nodo”?
Alla giornata parteciperanno Pierre-Christophe Cathelineau, Marc Darmon e Virginia Hasenbalg, responsabili, con Henri Cesbron Lavau, della preparazione del Seminario d’estate che si terrà a Parigi dal 28 al 31 agosto di quest’anno. Un’occasione per intrecciare un trasfert di lavoro in un nodo che per noi ha ancora da svelare tutte le sue risorse.
Intervengono
Pierre-Christophe Cathelineau, Marc Darmon, Fabrizio Gambini, Janja Jerkov, Renata Miletto, Susana Morath, Graciela Pena Alfaro, Luciana Testa, Virginia Hasenbalg-Corabianu.
Iscrizioni: 50€; 20€ per gli studenti. Mail: info@ali-to.it Tel: 011 4340539 – 3288433634 (segreteria Ali-in-Italia /Torino)
Giornata di studio sulla FOBIA
Giornata di studio “Intorno alla fobia” presso Casa della Cultura via Borgogna, 3 Milano.
Sabato 18 Maggio 2013 dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.
Due cartel, uno a Milano e uno a Chambéry, hanno lavorato, ciascuno a suo modo, sul seminario di Jacques Lacan La relazione d’oggetto (1956-1957). Ora si riuniscono per una giornata di studio intorno al tema della fobia. Il seminario pone la questione della struttura fobica e del suo meccanismo nel passaggio dal desiderio della madre alla metafora paterna. Qual è la sua attualità? Invitiamo i colleghi francesi e italiani a intervenire a una discussione aperta sulla fobia ma anche su altre questioni che questo seminario interroga.
Responsabili della giornata di studio:
Marisa Fiumanò (Milano)
Françoise Rey (Chambéry)
Jean-Paul Hiltenbrand (Grenoble)
Responsabili dei cartel:
Paolo Scarano (Milano) scarano.paolo@teletu.it
tel 0039 338 35 67 497
Pierre Gandillon (Chambéry)
Quota di iscrizione: 30 Euro – 20 Euro studenti (su presentazione di carta universitaria)
Seminario d’estate e trasmissione della psicanalisi
Un padre trasmissionario
Ho proposto al Bureau che il terzo pomeriggio del Seminario d’estate sia dedicato alla questione della trasmissione della psicanalisi.
Se questa trasmissione fa problema è perché – evidentemente – non rassomiglia a nessun’altra. Da ciò l’interesse a precisare in che cosa consista l’Uomo Nero. Freud ha tentato di farlo mantenere all’interno di un Compendio di psicanalisi interrotto dalla sua morte : non c’è di che essere allegri. Lacan, grazie al quale in ambito francofono esiste ancora un po’ d’interesse per questa disciplina, ne ha scritto la … la che cosa ?… con il nodo borromeo.
Ma questo nodo fa godere ? Forse è qui la vera questione della trasmissione.
Giacché è difficile trasmettere alcunché che non sia promessa di godimento, foss’anche masochistico. E se, nella storia, si tratta di godere del proprio inconscio, è all’oggetto a che veniamo rinviati, come a dire (chiusura del cerchio) al fantasma di ognuno : valeva davvero la pena di fare tutto questo percorso per ritrovarci al punto di partenza.
Un’osservazione rivolta agli amici che militano per il nodo borromeo a 4 anelli : grazie al Nome-del-Padre, l’oggetto a in questo caso (casus, ciò che cade) viene ben bene positivizzato. Nel nodo a 3, è un puro buco. Difficile in questo caso montare in sella al proprio fantasma e dunque alle proprie certezze. Come a dire che tutta la questione si ridurrebbe allora alla semplice accettazione di montarvi a pelo ?
Charles Melman
Il dibattito è aperto a eventuali suggerimenti da indirizzare alla sede dell’ALI.
Charles Melman – La lezione italiana
Due fatti, nelle elezioni italiane, sembrano degni di nota. Il primo è che il vincitore è un buffone. La funzione storica del buffone è da sempre quella di dire al re la verità, in particolare quella del rischio di apparire come la vera rappresentazione della buffoneria se dimentica il carattere di sembiante del proprio ruolo. Ora il prof. M. Monti ha davvero dimenticato il sembiante del suo, visto che – senza un mandato popolare e nell’intento di compiacere le autorità di Bruxelles – ha voluto imporre alla popolazione un’amputazione finanziaria impossibile da intendersi se non come traumatica, anziché come restrizione necessaria e pertanto accetta alla collettività. Al giorno d’oggi a fare la parte dell’Augusto è proprio il prof. Monti.
Il secondo fatto è più interessante ancora. Il nostro buffone ha condotto la sua campagna elettorale in diretta, per strada o in rete. Pertanto nessun terzo a fare da intermediario, bensì un modello di relazione fra cittadini duale ed esente da ogni sorta di mediatori, fra i quali lo stesso Stato. E nell’impossibilità di partecipare con un programma stabilito alla governance di quest’ultimo, i nostri indignati si accingono a disperdersi in Parlamento e a rispolverare il repertorio classico.
Possiamo comunque ringraziare gli elettori italiani per aver reso pubblica la ricerca di nuove forme di governo democratico, anche se su queste aleggia il rischio di un ritorno violento di un’autorità usa a stabilire il consenso con la forza.
Charles Melman
26-27 gennaio 2013, Parigi – Seminario d’inverno
L’ALI organizza il seminario d’inverno 2013: «I Papà in Freud».
Responsabili delle giornate: Charles Melman, Angela Jesuino-Ferretto, Claude Landman, Etienne Oldenhove, Jean-Jacques Tyszler
dove: Parigi, Espace Reuilly, 21 rue Hénard – 75012 (France)
quando: sabato 26 e domenica 27 gennaio 2013 dalle h. 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30.
La questione dei Papà in Freud
Viene voglia di dire che Freud aveva un padre reale, Jacob; simbolico, il Reich; immaginario, Vienna. E poi si potrebbe dire altrettanto bene, un padre S, Jacob, R, Vienna, I, il Reich.
La combinatoria potrebbe continuare considerando che questa rotazione era in realtà al lavoro nel Viennese. Il suo sogno fatto in occasione della morte di Jacob «si è pregati di chiudere gli occhi/un occhio» può anche lasciar supporre una duplicità d’appartenenza, fortemente economica poiché Edipo non finirebbe mai per essere accecato.
È una triplicità vincente se, arrivato in cima all’Acropoli, è Jacob che si acceca cercando di fare colpo.
È vero che occorrerà prima superare la fobia di andare a Roma, vale a dire (?) di prendere posto nel luogo di cui non può fare il nome, che non vuole per lui, vietato.
Ma per Shlomo chi è il padre interdittore?
In ogni caso, l’uomo Mosè, romanzo storico è un importante contributo alla questione di sapere se il padre è Altro o proprio straniero.
Per la realizzazione della nostra conferenza, è stato fatto appello all’intuizione, alla documentazione, all’analisi dei colleghi.
Charles Melman
Aperte le iscrizioni 2013 -2014 scuola di specializzazione in psicoterapia ad orientamento psicanalitico lacaniano
MODALITÀ E CRITERI DI AMMISSIONE ALLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE
I candidati all’ammissione devono essere in possesso di un diploma di laurea in Psicologia o in Medicina e Chirurgia, ovvero risultare iscritti all’Albo degli Psicologi ai sensi degli artt. 32 e 33 della L. 56/89.
I candidati svolgono colloqui, il cui numero è stabilito caso per caso, con due o più docenti del Laboratorio che siano responsabili della supervisione. Leggi il resto di questo articolo »
Associazione Lacaniana Internazionale in Italia
Tout doit tourner autour des écrits à paraître
Tutto deve ruotare attorno agli scritti che verranno ad essere
Nota italiana
Il 15 luglio 2010 si è costituita a Roma l’Associazione Lacaniana Internazionale in Italia ( ALI-in-Italia) che federa le associazioni storiche di Milano, Napoli, Roma e Torino. I nuclei di queste associazioni sono stati creati da analisti che per primi hanno introdotto in Italia l’insegnamento di Lacan: Muriel Drazien, Paola Caròla, Costantino Gilardi. Alla terna originaria del “Tripode” voluto da Lacan nuovi anelli sono andati aggiungendosi sino a costituire – con l’apporto delle nuove generazioni– una catena che, da un capo, si allunga sino a coprire tutto il territorio nazionale da Torino, Genova e Milano, attraverso Roma e Napoli fino a Catania per arrivare, dall’altro, sino all’Association Lacanienne Internationale (ALI) di Parigi nella cui filiazione l’ALI-in-Italia esplicitamente si riconosce.
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